Spazio diVino
Localizzazione:
Italy – Colle Val d’Elsa
Progetto di:
Mentil Federico Capogruppo, Giulia Pecol, Marco Cellini, Placido Luise.
Cronologia:
2014
Scopo di questa ricerca è raccontare il territorio del Chianti in un’accezione prettamente paesaggistica. Lo si può fare attraverso la sottolineatura di luoghi che per l’ immaginario collettivo sono un’icona, oppure come a noi interessa maggiormente, ponendo l’ attenzione sugli aspetti “minori” dell’ ambiente oggetto di studio. Riqualificare attraverso il progetto ponendo come obbiettivo la risignificazione dei luoghi attraverso la scelta di un percorso abbandonato su cui innestare piccoli luoghi capaci di porre in luce gli aspetti salienti dell’ambiente naturale. Il percorso abbandonato è la vecchia linea ferroviaria ormai dismessa che collegava Poggibonsi a Colle Val d’Elsa, nella sottozona di produzione del Chianti Senese.
L’idea è quella di individuare alcuni punti lungo il percorso di circa 10 Km, già utilizzato come percorso ciclabile, a nostro avviso interessanti e coincidenti con la vicinanza della strada statale. Le piccole “stazioni” possano essere così raggiunte anche da visitatori estranei al percorso ciclabile. La ferrovia abbandonata diventa un sistema che catalizza intorno ad alcuni punti una serie di attività legate al tempo libero e allo sport nonché occasione per fare emergere attraverso le piccole installazioni peculiarità naturalistiche dei luoghi.
I padiglioni sono piccole installazioni realizzate con profili leggeri in legno, che seguono nella loro disposizione alcuni segni fortemente caratterizzanti il landscape, come i filari di viti.
Questi si ripetono in una serie di sistemi capaci di formare recinti, bordi, interstizi e slarghi. La loro ripetizione genera forme aperte o chiuse dove il paesaggio è evidenziato nelle sue peculiarità attraverso declinazioni del sistema costruttivo. I padiglioni dunque rivelano la bellezza dei luoghi. I padiglioni “isolano” attraverso i loro dispositivi visuali, gli elementi salienti del paesaggio. I padiglioni avvolti da piante d’uva e specie rampicanti autoctone sono luoghi dove sentire il silenzio della campagna e trovare ristoro della fresca ombra della vegetazione che tutto avvolge.
In questa ottica, anche l’installazione dell’artista è concepita per porre l’accento sul paesaggio. Una serie di specchi posti tra le strutture in legno del padiglione, saranno visibili solo quando le specie autoctone rampicanti non ricopriranno con la loro chioma i padiglioni. La facciata verde del periodo estivo si trasformerà in una superficie riflettente, che specchierà la natura brulla del periodo autunnale e invernale, misurando e esaltando i cambiamenti della stessa.